Manoscritti greci
Tre sono i codici greci della Lucchesiana descritti dal filologo Augusto Mancini, prima in uno studio pubblicato nella rivista Studi italiani di filologia classica del 1898, con il titolo: Codici greci della Biblioteca Lucchesiana di Girgenti e successivamente, in un altro studio pubblicato nella rivista Rassegna di antichità classica del 1898, dal titolo: Appunti e notizie di codici greci e latini di Biblioteche di Sicilia: I Codici latini nella Biblioteca Lucchesiana di Girgenti.
Il primo è Vita Isidori Philosophi di Giovanni Damascio, manoscritto cartaceo del XVI secolo, legato in cartapecora, in stato abbastanza buono di conservazione; il codice è di non bella scrittura, ma assai corretto, scrive il Mancini.
Il secondo di Giovanni Doxopatres, è un commento su Περὶ εὑρήσεως (Dell’invenzione) di Ermogene, manoscritto cartaceo del XVI secolo, legato in cartapecora.
Il testo di Ermogene è in caratteri rossi, il commento in nero. Sul foglio di guardia troviamo una nota manoscritta datata: Fridericus Münter, Daneus, Agrigenti kal. Decembr. MMDCCLXXXV: Johannis Doxopatris commentarius in Harmogenis Rhetoris opuscolum Rethoricum…
Il terzo è Esegesi di tutti i poemi della retorica, manoscritto cartaceo del XVI secolo, senza legatura, di soli sedici fogli, che sembra essere una giunzione al precedente.


