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Via Duomo, 94, 92100 Agrigento AG

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Dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00, solo il mercoledì dalle ore 15.30 alle 17.30. Le visite guidate di gruppi e classi scolastiche si effettuano, concordando data e orario, dopo preventiva autorizzazione.

Medagliere

La raccolta numismatica era stata acquistata da Andrea Lucchesi Palli quasi sicuramente durante il lungo periodo palermitano che era anch’essa una delle mode culturali del tempo.

La collezione delle monete è contenuta nella conferma della donazione, nella quale il vescovo sottolinea l’obbligo per i bibliotecari di fare pubblico ricevo…. delle medaglie imperiali e consolari, siciliane, greche e cartaginesi, conservate in un grande medagliere lavorato di noce, con una medaglia antica al di sopra che divisa Agatocle qualora entrò in Girgenti, come pure di alcuni monumenti antichi d’oro e di altra specie, nonché alcune corniole”.

A tale proposito scrive infatti lo Scinà: E in verità era in quel tempo già entrato il gusto delle monete in Sicilia, e da ogni parte cercavansi con avidità … E senz’altro si arricchivano allora i medaglieri de’ Casinesi, e de’ Gesuiti, del Biscari, di mons. Lucchesi, del duca di santo Stefano, del barone Astuto….

La prima testimonianza diretta dell’entità della collezione antiquaria, mentre era ancora in vita il vescovo scovo, è fornita dal Riedesel nel suo “Viaggio in Sicilia” del 176719. Egli annota: “Il vescovo, ch’è della casa Lucchesi, possiede una bella collezione di medaglie greche e romane, il di cui numero ascende sino a duecento…

Il progressivo depauperamento della collezione antiquaria, insieme al degrado del patrimonio librario è attestato da Raffaello Politi, che riportando un immaginario dialogo fra un viaggiatore e un Cicerone di piazza, riferisce che la collezione numismatica risulta rubata da più anni da un laico della comunità, mentre le tazze d’oro vennero sciupate in regali e cambi da colui che le teneva in custodia.

La scomparsa della collezione numismatica sfociò in un processo contro un certo fra Calogero Cagnina, condannato nel 1821 per avere sottratto dalla biblioteca monete, fra le quali l’esemplare ricordato nelle due donazioni, raffigurante Agatocle mentre entra in città.

Rimane, a ricordo della bella collezione, il monetiere, un pregevole mobile del 1700, opportunamente restaurato.